MICHELE
ANTONINI
SPORT & LIFE
COACH

Quali passi fare per stare bene?

Durante la giornata ci capita di passare da uno stato d’animo all’altro, per esempio dalla felicità alla tristezza per l’arrivo di una notizia che ci crea malinconia. Per trasformare uno stato attuale negativo (tristezza, panico, rabbia, paura, ansia, ecc..) in uno stato desiderato (obiettivo positivo che ci permette di star bene) vorrei parlarvi dei quattro pilastri della PNL, il concetto che ho appreso agli inizi della mia formazione in PNL Sistemica su cui si basano poi anche gli altri concetti.


Come in una casa, i pilastri sono fondamentali perché reggono tutta la struttura, le mura, le finestre, il tetto: se manca un pilastro o più la casa non starà in piedi.


Il primo pilastro è l’acutezza sensoriale, la capacità di accorgersi, grazie ai nostri cinque sensi, che qualcosa è cambiato nel proprio stato interno. I sensi, infatti, ci aiutano a filtrare un’esperienza, dandole una nostra valutazione personale. Un’acutezza sensoriale molto sviluppata è quindi il primo passo per individuare un’emozione.


Il secondo pilastro è la flessibilità, la capacità di cambiare i propri comportamenti. Una struttura mentale flessibile permette di adattarsi alle situazioni in modo costruttivo, produttivo e utile per sé stessi. Una struttura fissa non permette di accettare nessun cambiamento e si rischia di rimanere per esempio in uno stato di dolore e sofferenza. Chiaramente essere flessibili non vuol dire rinunciare totalmente alla propria identità compromettendo il proprio carattere, ma semplicemente non avere una forma rigida.


Il terzo pilastro sono gli obiettivi, la capacità di raggiungere un fine costruendo tutto quello che serve per arrivarci in modo ottimale. Per farlo occorre formulare l’obiettivo in modo positivo così che la nostra mente lo veda come una vera meta, non come qualcosa da cui fuggire. Infatti, le congiunzioni “non, ma, però” sono ostacoli nella nostra comunicazione. È importante che l’obiettivo sia misurabile, così da avere una dimostrazione concreta del suo raggiungimento tramite degli indicatori (scadenze, quantità, obiettivi di processo,…). Il raggiungimento dell’obiettivo deve essere sotto la propria totale responsabilità: più sarà sotto la propria responsabilità e più sapremo cosa ha funzionato e cosa no. Occorre anche considerare vantaggi e rinunce, assicurandosi che ciò che per noi è importante ora venga preservato anche una volta raggiunto l’obiettivo. Saper costruire un buon obiettivo supporta a utilizzare meglio le energie, guadagnando anche tempo e facilitando la sua realizzazione.


Il quarto pilastro è l’armonia, la capacità di far sì che la propria esperienza di vita possa avere un equilibrio con noi e con l’ambiente circostante, contribuendo al benessere comune, garantendo quindi l’ecologia, il beneficio e il coinvolgimento in senso di armonico di  tutte le parti.

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