MICHELE
ANTONINI
SPORT & LIFE
COACH

Ascoltare è aiutare

Oggi una mia amica mi ha parlato di una situazione difficile che sta affrontando, che ha ribaltato completamente la sua vita. Ora fa molta fatica a risollevarsi e ritrovare la propria centratura. Purtroppo, non vede la possibilità di alternative valide che la aiutino ad uscire dal suo tunnel di sofferenza in cui si trova ormai da tempo.
Ciò che più mi ha sorpreso e fatto riflettere è che quando tocchiamo determinate corde veramente importanti per noi, diventa molto difficile anche solo parlarne. Infatti questa amica non ha mai raccontato questa situazione a nessuno. Sono rimasto incredibilmente sorpreso nel comprendere quanta sofferenza si è procurata finora e mi sono chiesto come abbia fatto a resistere tutto questo tempo. Ho intuito che era quasi arrivata a toccare il fondo.


In questi contesti mi rendo conto di quanta responsabilità ho come persona, e di quanto ogni mia parola possa avere un impatto importante o addirittura distruttivo sulla vita della persona che ho di fronte. È per questo che evito di suggerirle cosa debba o non debba. Anche se possiamo capire cosa sta passando perché magari abbiamo vissuto la stessa situazione, per la persona sarà comunque un’esperienza diversa: tutti noi siamo diversi e non potremmo capire fino in fondo quello che l’altro sta provando. Gli schemi che per noi hanno funzionato possono non essere efficaci nel suo caso. Quello che invece faccio e promuovo è un vero, sincero e puro ascolto: stare vicino all’altro, ascoltarlo con vero amore senza andare avanti e indietro tra le mie corde e le sue. Non è una questione di mostrare quanto sono stato bravo o efficiente nella stessa situazione o dare insegnamenti, questo sarebbe qualcosa più per me che per lui.


Con la mia amica sono stato attento alle informazioni che erano emerse dal suo racconto, ho riportato solo dati oggettivi, mi sono tenuto ben lontano da giudizi o consigli personali. Piuttosto ho dosato bene le parole, cercando di rispettare la sua sensibilità senza addentrarmi in luoghi ancora più bui dove magari lei si sarebbe chiusa. Ho fatto domande per aiutarla a vedere nuove strade e opzioni, facendole tirare fuori dal sacco ciò che l'avrebbe fatta stare meglio. Chiaramente il problema non si risolve solo parlandone, ma è stato il primo passo, il più importante, verso la soluzione.
 


Alla fine, la mia amica mi ha detto: “Grazie sapevo che se ti avessi chiamato tu mi avresti ascoltato.” In realtà sento di non aver fatto nulla di particolare, se non cercare in tutti i modi di ascoltarla perché era ciò di cui aveva più bisogno. 

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